Gay & Bisex
Rivedere Marco, deviazione di 5 giorni solo per stare con me

21.07.2018 |
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"Arrivata l’ora gli mando un messaggio per avvertirlo che sto andando da lui, mi scrive il numero della camera e che mi aspetta..."
Dopo qualche tempo di indecisione avevo preso coraggio per scrivere a Marco (vedi racconto precedente “Glory hole e non solo”) per cercare di tenere i contatti anche se la distanza è tanta, è stato felice di risentirmi e ci scriviamo molto spesso.Arriva il periodo estivo e le ferie in vicinanza, mi scrive che sta organizzando le vacanze con gli amici e stanno decidendo di andare ai caraibi.
Dopo qualche giorno mi scrive che hanno deciso la meta, 10 giorni di vacanza a meno di un paio d’ore d’aereo da me, però potrebbe fare anche 15 giorni e la sua idea sarebbe quella di venire nella mia città per poi raggiungere gli amici e mi chiede cosa ne penso.
Conosce la mia situazione, lavoro, sposato, le dico che posso organizzarmi per vederci ma non posso stare tutto il tempo con lui e risponde che non ci sono problemi, va bene il tempo che riesco a dedicargli e nel frattempo si godrà qualche giorno in più di vacanza.
Arriva il fatidico giorno, mi manda un messaggio dall’aeroporto per informarmi che l’aereo ha un leggero ritardo però stanno già per partire.
Seguo in internet il volo, arriva in piena notte e rimaniamo d’accordo che ci saremo visti nel pomeriggio nel suo hotel, così avrebbe avuto il tempo di riposarsi dal viaggio e riprendersi dal fuso orario.
Arrivata l’ora gli mando un messaggio per avvertirlo che sto andando da lui, mi scrive il numero della camera e che mi aspetta.
Entro nell’hotel, chiedo al ricevimento, lo chiamano al telefono e mi dicono che arriverà subito.
Mi accomodo, aspetto e dopo qualche minuto lo vedo uscire dall’ascensore, si avvicina, mi accoglie con un abbraccio caloroso e ci dirigiamo al bar della piscina.
A parte la tenuta da vacanziero è proprio come me lo ricordavo.
Ordiniamo 2 bibite e parliamo del più e del meno , come è andato il viaggio, che abbiamo fatto in questo tempo, ecc.
Finiamo di bere e m’invita a salire in camera sua che ha un regalo per me (credo e spero di sapere già qual’è il regalo) e mi avverte che, per sicurezza e tranquillità, all’albergo ha detto che è qua per lavoro e che doveva incontrare una persona, altrimenti, come capita in molti alberghi, poteva esserci il rischio che non facciano salire nelle camere persone che non sono clienti.
Entriamo in camera, lui si mette a cercare nella valigia e io mi siedo nel letto.
Trova quello che cercava e mi porge un pacchetto, lo apro ed è un libro che volevo comprare quando tornavo in Italia e che ne avevo parlato con lui.
Lo ringrazio e gli sorrido, si avvicina davanti a me, mi prende la testa, la poggia sul suo addome, mi abbraccia, mi accarezza e mi dice che mi ha desiderato in tutto questo tempo.
Lo abbraccio anch’io per le gambe e sento il suo rigonfiamento sul mio petto, ha detto la verità, mi stava desiderando.
Anch’io lo stavo desiderando tanto, quindi non perdo tempo, gli tiro giù i pantaloni e, sorpresa, non ha neanche le mutande e il suo cazzo mi si presenta già duro di fronte al viso.
Si era depilato completamente e sembra più grande di come me lo ricordavo, però la forma curvata verso l’alto e la cappella enorme era proprio come me la ricordavo.
Anche lui a fretta, si toglie la maglietta e mi toglie la mia.
Mi accarezza testa, collo e guance, io con una mano gli massaggio le palle e con l’altra prendo il bastone e me lo porto alla bocca, lo bacio, passo le labbra su e giù per tutta l’asta, poi faccio lo stesso con la lingua e mi soffermo a giocare con la lingua picchiettandola alla base della cappella, finché non resisto, ho troppa voglia, e lo ingoio completamente fino alle palle.
Lui sussulta, sospira e mi spinge la testa contro il suo pube.
Mi piace tenerlo in bocca, farlo uscire, stringere un po’ le labbra, sentire che spinge e mi sforza la bocca finché cedo e lo faccio entrare, sentirlo scivolare sulla mia lingua, sentire il suo sapore.
Si sdraia nel letto, io ne approfitto per denudarmi completamente e mi fiondo sopra di lui come il un 69, riprendo il lavoro che avevo interrotto e gli presento il mio culo in faccia.
Non perde tempo e accetta volentieri l’invito, inizia a leccare il buco e giocarci con le dita, sento la sua leggera barba in mezzo alle chiappe e la cosa mi eccita tantissimo.
Lo lecco e lo succhio con foga, oggi ce l’ha particolarmente duro, la pelle risulta lucida e tirata, sarà per l’eccitazione e la voglia.
Con una mano mi porge un preservativo, lo apro e glielo metto continuando ad accarezzarlo, mi invita a sedermici sopra, mi giro, mi posiziono sopra di lui, allargo le chiappe con le mani, lui lo punta, spingo un po’ finché sento che la cappella inizia a farsi strada, allarga, entra e inizio una discesa lenta e costante senza fermarmi finche arrivo alla fine.
Premendo col culo sul suo pube faccio dei movimenti avanti, indietro e ondulatori senza farlo uscire di un centimetro, per abituarmi alle dimensioni.
Mi sento dilatato e pieno, è duro e non si piega per niente, mi fa leggermente male ma dopo poco che mi muovo così mi abituo e mi muovo su è giù lentamente.
Intanto anche lui aiuta, mi ha già preso con forza le chiappe e le tiene ben allargate e ogni tanto dà una sculacciata.
Si muove sempre più rapidamente, io sto fermo perché iniziano a farmi male le gambe e non riesco a seguire il suo ritmo troppo veloce, nel silenzio della stanza si sente solo il rumore dei suoi colpi contro il mio culo, ansima più velocemente, altri due colpi profondi che quasi infila anche le palle, lo sento vibrare e gli spasmi del suo cazzo che sta venendomi dentro fanno contrarre i muscoli del mio buco dal piacere.
Sono contento di averlo eccitato a tal punto da farlo venire così in fretta, però che delusione, speravo durasse un po’ di più.
Mi alzo, lui toglie il preservativo e mi metto a pecora sul letto per pulirglielo per bene con la bocca.
Però….. è ancora bello duro
Mi sposta la faccia e lo vedo che si infila un altro preservativo
Lo guardo con un punto di domanda in fronte e lui mentre si alza mi dice:
“ah… pensavi che fosse già finita? eh no, ho preso un aiutino per durare il più possibile, ne abbiamo da recuperare e me lo voglio godere più che posso”
Un sorriso di felicità si forma sulla mia faccia, non mi sono mosso dalla mia posizione, quindi sono ancora a quattro zampe, si posiziona dietro di me, mi prende per i fianchi per avvicinarmi a lui e in un sol colpo lo rimette dentro fino in fondo.
Mi scopa con foga, i suoi colpi mi spingono sempre più avanti finché mi ritrovo sdraiato a pancia in giù, con le gambe divaricate e lui sopra di me.
Sento il peso del suo corpo, mi stringe con le sue braccia e mi sento posseduto, che bella sensazione.
Il mio culo accoglie alla perfezione le sue dimensioni, sembra che siano stati modellati apposta uno con l’altro.
Mi rigira a pancia in alto e mi trovo piegato in due con le gambe bloccate tra il mio petto e il suo, mi sento inerme, e lui che conduce il gioco e mi rigira come più gli aggrada .
È già una mezz’oretta che mi scopa senza sosta.
Vedo che esce in tutta fretta, si toglie velocemente il preservativo, capisco al volo e cerco di girarmi più rapido che posso per posizionarmi di fronte al suo cazzo che sta per esplodere, ma nessuno dei due fa in tempo e prima di riuscire a prenderlo in bocca mi inonda completamente il viso con la sua calda e densa sborra, terminando con gli ultimi schizzi sulla mia lingua.
Vado subito in bagno a lavarmi la faccia e fare una doccia, anche lui entra con me, lo guardo come a dire “ancora?” e sorridendo mi risponde “ tranquillo, per oggi va bene così, altrimenti non uno dei due cede prima che finiscano questi giorni”
Scendiamo insieme nella hall dell’hotel, rimaniamo d’accordo per l’indomani e ci salutiamo.
Passarono i giorni, ci vedevamo il pomeriggio per via dei miei impegni, dopo 5 giorni di sesso in quel modo mi sento una galleria in mezzo alle gambe e mi chiedo se e in quanto tempo il mio buco riprenderà le dimensioni normali.
Arriva l’ultimo giorno, mi tengo libero la mattina per andare a salutarlo, purtroppo non c’è tempo di fare niente, però ci vogliamo salutare da amici.
L’aspetto nel bar della piscina e ne approfitto per fare colazione, intanto scambio 4 chiacchiere col barista che ho visto sempre in quei giorni.
Mi chiede se sono dispiaciuto che il mio amico se ne vada, gli rispondo di si, che è normale che dispiaccia quando una amico se ne va.
Con nonchalance ma con un’evidente allusione dice “amici molto intimi”
Lo guardo e rimango zitto qualche secondo, sicuramente sta leggendo qualcosa nella mia espressione quindi ribatto che siamo buoni amici.
Vedo arrivare Marco verso la reception, quindi faccio per pagare la colazione e raggiungerlo.
Il barista mi guarda e mi dice con un sorriso: “questa la offro io”
Gli sorrido e lo ringrazio, porgo la mano per stringere la sua, ricambia si sporge verso di me da dietro il bancone e mi dice che se qualche volta ho voglia, magari, di andare al mare insieme, a lui farebbe molto piacere e mi porge un bigliettino col suo numero.
Gli rispondo che vedremo, ci penserò e lo saluto.
Raggiungo Marco che ha già finito i convenevoli alla reception, salutiamo e usciamo.
Ultime 2 chiacchiere nel frattempo che aspettiamo il taxi e ci ripromettiamo di rivederci se ce ne sarà nuovamente l’occasione.
Un forte abbraccio, sale sul taxi e se ne va verso l’aeroporto.
È stata una bella settimana, mi dispiace che se ne sia andato, però non riesco a smettere di pensare al barista.
Cosa intendeva? Avrà visto o capito qualcosa? Come e che cosa?
Ho un po’ di timore di essere scoperto dove vivo, la mia vita e completamente diversa, lavoro moglie, però ero troppo curioso e gli ho scritto dopo qualche giorno.
Ma questa è un’altra storia che devo ancora vivere e magari scrivere.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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